Venerdì 10 Marzo 2023, dalle ore 21.00
Con la Dott.ssa Eleonora Orsi (Psicologa, Psicoterapeuta)
e la Dott.ssa Giulia Doretto (Dietista)
Sport, corpo e cibo in equilibrio.
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Chi pratica sport, a partire magari dall’adolescenza e si trova a competere a livello agonistico oltre alla preparazione atletica, si trova ad affrontare anche un’intensa pressione psicologica.
La percentuale di individui che sviluppano un disturbo del comportamento alimentare è tre volte maggiore tra i ballerini, ad esempio rispetto a chi non è un danzatore. Il mondo della danza è particolarmente a rischio, perchè è insita un’enfatizzazione di aspetti legati al corpo, alla performance e all’alimentazione che in soggetti predisposti costituiscono dei fattori di rischio per l’esordio di problematiche alimentari. Spesso chi pratica danza, inoltre, inizia in un età molto giovane, in cui è più facile sviluppare una percezione negativa del proprio corpo. Gli studi indicano infatti che l’età d’interesse per questo tema è sceso agli 8-11 anni.
L’esigenza di interventi formativi di questo tipo nasce dalla considerazione che in ambienti sportivi agonistici è possibile che l’autostima sia maggiormente dipendente dalla resa corporea, dal controllo sulle parti del corpo e dall’elevata presenza di pressioni genitoriali sul tema della performance e del successo. Questo, in alcuni casi, conduce ad elevare eccessivamente il proprio livello di perfezionismo, un altro dei fattori predisponenti verso i disturbi alimentari.
Numerosi studi confermano l’alto rischio in ambito sportivo dello sviluppo di DCA. in particolare nel periodo dell’adolescenza, rispetto a una popolazione che non pratica sport ad alti livelli (Arcelus et al., 2014).
I Nostri progetti nel mondo dello sport si rivolgono a chi si trova a lavorare direttamente con gli sportivi. Il focus è identificare i segnali precoci che costituiscono campanelli d’allarme per l’insorgenza di un disturbo alimentare e fornire degli strumenti concreti utili per gli operatori e i familiari, per intervenire precocemente di fronte a situazioni ad alto rischio.
Verranno approfonditi, oltre ai fattori di rischio, quelli predisponenti e quelli che mantengono in vita le problematiche alimentari che caratterizzano i disturbi del comportamento alimentare e che possono condurre a una cronicizzazione della malattia.
L’intervento è rivolto anche direttamente agli sportivi, per approfondire temi sensibili come la gestione delle emozioni, l’immagine corporea e interventi di psico-educazione alimentare.